“Con la terapia della Gestalt faccio un mucchio di cose: spingo, seduco, incoraggio, frustro il paziente a immaginare, intuire, sentire, visualizzare, a esprimersi, creare drammi, tirar fuori poesie, pensare, concepire, concettualizzare, sintetizzare, a muoversi fisicamente, a essere consapevole di queste attività e del suo movimento, ad accorgersi della propria voce, ad assumersi la responsabilità di prestare attenzione a questo piuttosto che a quello, a voler vivere”